Un colore arancio che brilla sull’acqua, mentre il sole tramonta dietro centinaia di rocce grigie ricoperte di verde.
Ne saranno centinaia, forse migliaia che si avvicinano lentamente per poi svanire dolcemente.
La navigazione è lenta e da lontano si sentono voci di pescatori intenti alla preparazione delle reti per la pesca notturna.
Da queste parti la chiamano la “Baia dei draghi” nome che viene da lontano, da leggende antiche ed io non posso fare a meno di credere alle tradizioni ed immaginare questa storie come una meravigliosa favola.
Si avvicina la notte e tutto diventa buio, si sentono le voci dei pescatori ora intenti nella pesca mentre la nostra barca si ferma per la notte in una baia a mezzaluna.
Non ci sono altre barche e tutto rende l’esperienza ancora più suggestiva.
Senza parlare questa calma mi fa stare bene, mi fa pensare che ne è valsa la pena percorre 4 ore di macchina da Hanoi alla baia di Halong per strade tortuose.
Il frastuono di Hanoi è solo un ricordo, mi sembra un mondo diverso è come se galleggiassi nello spazio come il protagonista di “Space Oddity” di David Bowie.
Dopo un pò si torna in camera ed il leggero dondolio della barca mi fa cadere in un sonno profondo.
Il giorno dopo il risveglio poco dopo l’alba con la luce che scintilla sulle verdi acque mi fa pensare che tutto è perfetto e mi sono chiesto “questo è il mondo reale?”.
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